Ecologia e Vita Moderna

News

ACQUA ED ATMOSFERA: IN ALTA QUOTA
LE CHIAVI PER CAPIRE IL FUTURO DEL CLIMA
Da High Summit al Cop19 per dare voce alle montagne

Comunicato stampa del 25 ottobre 2013

LECCO --  Se vogliamo comprendere i cambiamenti climatici in corso non possiamo che farlo anche attraverso lo studio dei sistemi montani: fondamentali saranno il monitoraggio dell’atmosfera in alta quota e lo studio di acqua e criosfera. Questa la conclusione a cui sono giunti gli scienziati e i luminari provenienti da tutto il mondo che si sono confrontati a Lecco durante la conferenza di High Summit. E questo il messaggio che il Comitato EvK2Cnr è pronto a portare al Cop19 , la Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sul Cambiamento climatico che si terrà a Varsavia dall’11 al 22 novembre: alla luce del recente riconoscimento da parte delle Nazioni Unite per l’attività svolta a favore dello sviluppo sostenibile delle terre alte, il Comitato è pronto a dare voce alle montagne di fronte ai governi di tutto il mondo.
 
High Summit ha raccolto e fornito importanti informazioni relative ai cambiamenti climatici, con particolare attenzione ai sistemi montani e alle loro risorse naturali e si è concluso con la condivisione del documento di sintesi davanti a ricercatori internazionali, autorità e rappresentanti di agenzie internazionali. Il documento sintesi non lascia adito a dubbi o incertezze. Il report è stato strutturato in base ai capitoli del quinto rapporto IPCC sul cambiamento climatico, uscito all’inizio di ottobre.
 
“E' fondamentale che la ricerca d'alta quota si concentri in particolare sulla risorsa acqua e sulle precipitazioni – si legge nelle conclusioni di High Summit -, nonché sull'osservazione atmosferica sui componenti della criosfera, ghiacciai permafrost e neve. Essenziali sono i dati raccolti dalle stazioni climatiche nelle regioni montane, specialmente riguardo gli inquinanti di breve durata, la riduzione dei quali potrebbe portare ad immediati benefici per il clima e per le aree particolarmente sensibili al global change.  E’ necessario valutare attentamente gli impatti sul capitale umano e ambientale, identificando i necessari servizi ambientali”.
 
“In questa prospettiva è fondamentale assicurare la prosecuzione della attività di ricerca scientifica in montagna con il supporto di governi e istituzioni e implementare il coordinamento con le agenzie internazionali – conclude il documento -. I dati, i risultati dei modelli previsionali e le conoscenze prodotte devono essere resi disponibili alla comunità scientifica e ai responsabili politici al fine di ottenere previsioni affidabili sul futuro delle montagne e dell’intero pianeta,  per sviluppare adeguate misure di conservazione, gestione, e adattamento”.
 
“Vogliamo portare a Varsavia questo documento – dichiara Agostino Da Polenza,  presidente del Comitato EvK2CNR -, sottoscritto da 65 scienziati provenienti da tutto il mondo, perché richiami l’attenzione dei governi verso le montagne, i loro ecosistemi e la ricerca scientifica in questi luoghi remoti ma fondamentali per le risorse che danno al mondo e per i dati che possono fornire”.
 
Anche Gaetano Leone, deputy secretary dell’IPCC (International Panel on Climate Change), sottoscrive l’appello:  “Siamo ben consapevoli del ruolo che le montagne e i ghiacciai hanno nell'equilibrio climatico e nello sviluppo dell'umanità – dice Leone -. La ricerca scientifica è fondamentale per permetterci la definizione di azioni, politiche e risposte adeguate al climate change in modo immediato. E l'accessibilità a dati raccolti su montagne è senz'altro una priorità assoluta per la scienza e per l'Ipcc: è una delle ragioni per cui apprezziamo tanto il lavoro fatto Evk2cnr che tende a colmare dei gap di informazione in zone remote ma importanti come le montagne”.
 
“Il Cnr punta molto sulle ricerche sul cambiamento climatico e l'atmosfera – ha detto Enrico Brugnoli, direttore del Dipartimento Terra e Ambiente del Cnr -. E le ricerche in altitudine sono assolutamente essenziali per lo studio del clima. L’alta montagna non è un ambiente non è favorevole per le persone e le strumentazioni e l’avventura di EvK2Cnr, iniziata con la Piramide e Ardito Desio e che oggi continua con Agostino Da Polenza, è di fondamentale importanza, sta ottenendo risultati estremamente significativi e utilizzati dalla comunità internazionale”.
 
Al Cop19 (Conferenza delle parti dei Paesi aderenti alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) il Comitato EvK2CNR è co-organizzatore del side event “Criosfera, cambiamenti climatici e sviluppo: rischi e soluzioni”, insieme a ICCI (International Cryosphere Climate Initiative) e la Clean Air Task Force. L’incontro si terrà il 16 novembre.  Il side event approfondirà le strategie di mitigazione necessarie per rallentare il riscaldamento globale nelle aree montane: misure integrate che dovrebbero agire su CO2 e inquinamento atmosferico, basate sui nuovi modelli supportati dalla Banca Mondiale.

High Summit (Lecco 23-24-25 ottobre) è la Conferenza internazionale su montagna e cambiamenti climatici, organizzata dal Comitato Ev-K2-CNR in collaborazione con Politecnico di Milano, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Camera di commercio e Comune di Lecco. Per maggiori informazioni www.highsummit.org <http://newsletter.evk2cnr.org/webapp/link.php?M=29898&N=815&L=6485&F=H>

 

EvK2Cnr installa la prima stazione italiana di monitoraggio su ghiacciaio in Himalaya
Comunicato Stampa - n. 01/2010 del 26/02/2009

LOBUCHE, Nepal - E’ sotto una bufera di neve con 15 gradi sottozero che la squadra del Comitato Evk2Cnr ha installato, nei giorni scorsi, la prima stazione di monitoraggio glaciale dell’Himalaya. La stazione, che si trova sul ghiacciaio del Changri Nup, a 5.700 metri di quota, registra ogni 30 minuti il regime dei venti, la temperatura, l’umidità e l’energia solare in arrivo e riflessa dal ghiacciaio.

E’ questa la quindicesima stazione della rete SHARE (Stations at High Altitude for Reasearch on Enviroment) e la prima del network di monitoraggio su ghiaccio in Himalaya. Una nuova conferma del ruolo da pioniere che il Comitato EvK2Cnr ricopre da vent’anni nella ricerca scientifica d’alta quota. Le variazioni delle masse glaciali di Himalaya e Karakorum, infatti, sono quasi sconosciuti  attraverso studi diretti e rilievi di terreno. Secondo recenti stime la fusione di nevi e ghiaccio ha un’importanza non trascurabile per le portate estive dei grandi fiumi asiatici come il Gange, l’Indo e il Brahmaputra. Proprio per iniziare a colmare questa lacuna, nell’ambito del progetto Share si è decisa l’installazione della prima stazione sopraglaciale himalayana che per i prossimi anni raccoglierà informazioni e dati indispensabili alla quantificazione del bilancio energetico e di massa glaciale. La stazione installata direttamente sulla superficie glaciale, rileva con continuità la temperatura dell’aria, l’umidità, la direzione e la velocità del vento, la pressione atmosferica, la radiazione solare incidente e riflessa, la radiazione atmosferica e la radiazione emessa dalla superficie glaciale.

I dati registrati, inviati regolarmente in Italia, permetteranno ai ricercatori EvK2Cnr di valutare e quantificare l’energia assorbita dal ghiacciaio (sia sotto forma di energia radiante che come flussi turbolenti) e definire la conseguente fusione nivo-glaciale. "La collocazione della stazione sul Changri Nup rappresenta sicuramente un evento di notevole importanza nel quadro della maggiore conoscenza dei ghiacciai himalayani e della risorsa idrica da questi rappresentati - commenta Claudio Smiraglia, glaciologo di fama internazionale e docente all'Università di Milano e socio del Comitato EvK2Cnr. Va inoltre sottolineato che il Changri Nup è stato scelto in quanto questo ghiacciaio rappresenta uno dei migliori esempi di "ghiacciaio bianco" dell' Himalaya, una tipologia molto meno diffusa rispetto ai più comuni "ghiacciai neri" sui quali la presenza della copertura detritica continua altera gli scambi energetici con l'atmosfera e uindi rende difficile la comprensione degli esatti rapporti fra dinamica glaciale e dinamica climatica. Sul Changri Nup inoltre sono in corso monitoraggi delle variazioni frontali dal 1994, che hanno mostrato un continuo arretramento (circa 150 m).

E' sicuramente una delle serie più lunghe e continue di dati sulle variazioni frontali di un ghiacciaio himalyano che verrà proseguita. La collocazione della rete di paline pernetterà inoltre di ricavare il bilancio di massa dell'apparato (bilancio glaciologico) e di confrontarlo con il bilancio realizzato con i dati della stazione meterologica". La stazione SHARE Changri Nup è l’ultimo tassello della rete Share allestita dal Comitato Evk2Cnr in collaborazione con il CNR,e l’Università di Milano. Le stazioni Share fanno parte dei più  importanti progetti internazionali sul clima, condotti da Unep, Wmo, Nasa e Iucn.  Share è oggi il punto di riferimento mondiale per il monitoraggio climatico d’alta quota con le 15 stazioni installate sulle montagne più alte del mondo, dall’Asia all’Africa.

Anche Paolo Bonasoni, dell’Isac-Cnr e responsabile del progetto Share commenta quest’ ultima installazione:  “La riduzione della massa glaciale trovata dai nostri ricercatori sul Changri Nup conferma l’importanza degli studi eseguiti nell’ambito del progetto Share, e dell’Atmospheric Brown Clouds Project di UNEP, per meglio comprendere e quantificare la portata dei fenomeni  che favoriscono la fusione dei ghiacciai Himalayani”. “Le osservazioni e le misure eseguite direttamente sul ghiacciaio Changri Nup - continua Bonasoni ­ avranno un punto di forza nelle informazioni raccolte nel non lontano Nepal Climate Observatory ­ Pyramid, a quota 5079 m, in prossimità della Piramide EvK2Cnr. In questo osservatorio, dal marzo 2006, è misurata la concentrazione di black carbon presente in atmosfera, così come altri importanti parametri climatici quali l’assorbimento e lo scattering che gli aerosol producono sulla radiazione, la concentrazione di ozono, la radiazione solare ed altri parametri atmosferici. Le minuscole particelle di black carbon (originate dagli incendi di vaste aree forestali, dalla combustione di legno e sterco essiccato di animali spesso usati nelle aree rurali e montane per cucinare e per riscaldarsi nonchè dalla combustione di carbone e gasolio di motori e centrali elettriche) assorbono la luce del sole favorendo un riscaldamento in quegli strati di atmosfera dove è stato trasportato. Una volta depositato sulle superfici di neve e ghiaccio, il black carbon può ridurne significativamente l’albedo superficiale, provocando un’accelerazione della loro fusione.

Grazie a misure eseguite al NCO-P nella stagione pre-monsonica 2006 e negli anni successivi, i primi risultati (attualmente in corso di pubblicazione in una serie di articoli sulla rivista internazionale ACPD), presentano le prime valutazioni riguardanti il “forcing radiativo” dovuto alla presenza del particolato che, a livello regionale, risulta significativamente più elevato di quello dovuto ai gas ad effetto serra riportato dall’IPCC. E’ la prova tangibile che anche i ghiacciai posti sulle montagne più alte del Pianeta sono raggiunti da questa nube di inquinanti, denominata Atmospheric Brown Cloud, che può modificare sensibilmente le condizioni dell’ambiente. Una prova che richiede un costante e serio impegno scientifico di valutazione, sottoposto alle più rigorose verifiche, per comprendere meglio le reali dimensioni quantitative e temporali dei fenomeni e per poterne valutarne le ricadute e mitigarne gli effetti.

Elisa Vuillermoz e Giampietro Verza ci raccontano in diretta la loro avventura scientifica al Changri Nup “Al Changri Nup, che è un “piccolo” cuscino di ghiaccio appartato tra il Lobuche Peak West e il Changri La Pass, a poche migliaia di metri dallo spartiacque himalayano, abbiamo dovuto affrontare le rigide condizioni dell’inverno himalayano, per individuare prima e trasportare poi al sito di installazione tutte le parti della stazione” raccontano la dott.ssa Elisa Vuillermoz, responsabile dei progetti ambientali del Comitato EvK2Cnr e Giampietro Verza, responsabile tecnico delle stazioni di monitoraggio EvK2Cnr, che hanno proceduto all’installazione della stazione sul ghiacciaio. “La stazione si trova ad una quota tra i 5700 e i 5800 metri una quota che ne fa un perfetto campione di apparato glaciale adatto allo studio dell’evoluzione dei ghiacciai Himalayani. Il ghiacciaio ha perduto spessore come praticamente tutti i ghiacciai della zona, e molte ondulazioni glaciali ricoperte di morene hanno lasciato il posto a laghi glaciali che si sono un po’ alla volta collegati, creando l’unica parte del percorso agevole, quella su spesse lastre di ghiaccio, tra seracchi a “colonnati”.

“Il trasporto dei materiali dal Laboratorio Piramide ha richiesto tempi fino a 10 ore in diverse giornate, ma l’altra sera alle 17 locali, sotto una abbondante nevicata tutto il materiale era accumulato alla base del gradino di ghiaccio del Changri Nup. Nelle ultime ore della sera veniva realizzata la piazzola del treppiede della stazione, rimovendo in media uno strato di un metro di neve soffice, prima che la temperatura scendesse oltre i -15 gradi centigradi e che obbligasse noi e gli sherpa a rifugiarci in tenda”. “Dopo una notte con altra neve e scariche dalle pareti dei Lobuche assistiamo all’alba dal Makalu. Ci mettiamo in azione e in breve il palo della stazione viene ancorato al ghiacciaio, su questo vengono montati l’anemometro che ci permetterà di comprendere i regimi dei venti di questo sito, il sensore combinato di temperatura e umidità, e il “CNR 1”, un radiometro netto. Quest’ultimo è un sensore complesso per misurare la radiazione solare, atmosferica e terrestre. “Abbiamo lavorato in sette all’installazione e tra noi oltre al personale della Piramide anche quattro “climbing sherpa” che, normalmente abituati a lavorare sugli 8000, hanno trovato questa attività estremamente interessante anche perchè sono loro stessi i primi testimoni delle evoluzioni dei ghiacciai himalayani, e il loro lavoro ne viene influenzato moltissimo anche in termini di sicurezza”.

“Per noi che in 20 anni di attività della Piramide abbiamo assistito alle evoluzioni climatiche di questo potente ambiente, è un altro tassello importante per la comprensione delle dinamiche delle masse glaciali, enormi qui, ma anche loro sottoposte alle nuove regole delle mutazioni climatiche”. Contemporaneamente all’installazione della stazione sopraglaciale SHARE Changri Nup che registra i parametri in continuo ogni 30 minuti, sono state installate tre paline ablatometriche, che permetteranno di valutare le variazioni della superficie glaciale e di misurare la fusione. Al termine dell’installazione sono stati effettuati anche due campionamenti nevosi al fine di valutare i processi di deposizione di polveri e particolato atmosferico e il loro eventuale impatto sulle modificazioni dell’albedo e di conseguenza sulla fusione superficiale. Tali campionamenti verranno effettuati anche in periodo pre-monsonico, monsonico e post monsonico dallo staff tecnico della Piramide.

http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/changri_1.jpg http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/changri_2.jpg http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/changri_3.jpg http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/changri_878.jpg http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/IMG_0467.JPG http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/IMG_05082.JPG http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/Google_Earth_per_AWS_Changri_Nup.jpg VIDEO DELL’INSTALLAZIONE DELLA STAZIONE DI CHANGRI NUP http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/Chngri-aws_logo2.mpg http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/Senza nome-cha-bad_logo2.mpg

Da citare quasi integralmente, per la gravità e chiarezza di esposizione, un servizio pubblicato dal mensile dei soci Coop, "Consumatori", nella rubrica 'Un pianeta da difendere'. Lo scrive Mario Tozzi, primo ricercatore Cnr, oltre che conduttore televisivo e si riferisce al disastro di New Orleans: "Tutti sapevano che Katrina stava arrivando. E da mesi. Già nell'autunno 2004 il National Geograhic aveva pubblicato una possibile cronaca del disastro prossimo venturo, precisa in ogni dettagalio (...) Come sempre gli uomini trasformano in catastrofe quello che è solamente un evento naturale. Così anche questo evento naturale è stato fortemente condizionato dalle azioni dell'uomo (...) e questo è per gran parte colpa nostra. Il dato assodato è che un surriscaldamento atmosferico è ormai in atto a un ritmo che il pianeta Terra non riesce a sostenere e che quel ritmo dipende inequivocabilmente dalle nostre emissioni di combustibili fossili nell'aria. (... ...) Ci vorranno anni per ricostruire New Orleans. Ma dove? Sono ormai molti i ricercatori che suggeriscono di spostare la città da un'altra parte e c'è da scommettere che non si presterà loro fede. New Orleans è destinata a morire irrimediabilmente e ricostruirla lì dov'è ora significa solo buttare denaro in un buco senza fondo. La pressione degli interessi economici ha impedito finora di individuare quali fossero i rischi naturali nel lungo termine, ma adesso non ci sono più scusanti: se ricostruissero barriere più alte, tanto più sarebbero disastrosi gli effetti della prossima inondazione. Questo perché non ci sono argini o barriere abbastanza robusti per respingere l'invasione delle acque, in nessuna parte del mondo. (...) Non ci sono venti assassini e ondate killer, non esistono le catastrofi naturali: c'è solo la nostra tradizionale incapacità di metterci in relazione armonica con il mondo naturale. A New Orleans abbiamo solo cominciato a pagare il conto di scelte sciagurate e insostenibili". E adesso? Davvero non ci resta che piangere o possiamo ancora sperare di porre rimedio agli innumerevoli errori commessi in campo ecologico? Soprattutto: chi avrà il coraggio di cominciare a fare la cose giuste?

La 58° Assemblea dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), durata dieci giorni tra maggio e giugno 2005, ha prodotto un nuovo "Regolamento sanitario internazionale" (Rsi) che entrerà in vigore dal 2007 ma che ha provocato dibattiti, polemiche, mediazioni e votazioni per giungere alla redazione definitiva. A volerlo, l'evidenza di regole accettate a livello mondiale per far fronte all'attacco di virus e batteri sempre più pericolosi: l'emergenza della Sars, con prospettiva di pandemia influenzale per il prossimeo inverno, la recrudescenza della tubercolosi in alcuni Paesi, l'Hiv e l'Aids, oltre ai disastri naturali come lo tsunami del dicembre scorso. Questo documento ora sarà lo strumento internazionale, firmato dai 192 stati membri dopo vari compromessi, che autorizza l'OMS ad azioni che limitino viaggi e commercio. In una ottica di applicazione universale, potrà superare tutte le barriere politiche allo scopo di "proteggere i popoli del pianeta dalla diffusione internazioneale di malattie", come si legge in un passo del Rsi (Salute, La Repubblica, 9/6/05).

"Ogni giorno l'utilizzo di acqua, proveniente da fonti infette, provoca la morte di 30.000 persone al giorno. Ogni giorno. Dieci volte il numero delle vittime provocate dall'attentato dell'11 settembre a New York nel 2001". Lo denuncia il Forum Sociale Mondiale riunito a Porto Alegre, in Brasile. (Agenzia ANSA, City, 28/1/2005)

Le donne che soffrono di ipertensione, ma non solo loro, dovranno controllarsi qualora facessero uso di farmaci anti ipertensivi della categoria dei calcio-antagonisti. Viene riferita la notizia (Agenzia Ansa, City, 17/12/04) che chi li adopera, specie quando li abbina ai diuretici, possa veder aumentare drasticamente i rischi di morte da attacco cardiaco. Lo ha rivelato uno studio condotto negli Stati Uniti su ventimila donne fra i 50 e i 79 anni.

Cellule polmonari che aiutano a prevenire alcune infiammazioni respiratorie possono restare danneggiate da una prolungata e ripetuta esposizione al cloro disperso nell'aria che si respira all'interno delle piscine coperte. Queste cellule specifiche dei nostri polmoni, conosciute come cellule Clara, una volta danneggiate, sarebbero all'origine delle frequenti infiammazioni respiratorie e dell'asma che colpisce in particolare i ragazzini che frequentano in modo assiduo le piscine coperte. Lo rivela uno studio condotto dalla dottoressa Brigitta Json Lagerkvist e pubblicata dalla rivista scientifica Environment Health Perspective a seguito di un sospetto: che i componenti del cloro che si disperdono nell'aria delle piscine coperte possano agire su polmoni e vie respiratorie fino ad aumentare il rischio di contrarre asma e infezioni polmonari. Questa teoria, però, è ancora da provare con certezza scentifica e serviranno ulteriori approfondimenti. (Agenzia Reuters, CityMilano, 17/12/04)

Negli ultimi cinque è triplicata in Italia la somministrazione di psicofarmaci a bambini. Lo denunciano i ricercatori dell'Istituto Mario Negri di Milano che, nel riscontro di questo aumento esponenziale, spiegherebbero alcune drammatiche conseguenze già riscontratesi. Luca Poma, fautore della campagna Giù le Mani dai Bambini, ha affermato: "E' ormai certo che gli psicofarmaci possono indurre i bambini al suicidio e, In italia, sono già 30.000 i bambini in terapia con questi psicofarmaci..." (Metroitalia, 1/12/04)

Finalmente ci si può sfogare dalla rabbia repressa, pestando contro tutte le seccature che ci vengono inflitte. A Lubia, una cittadina spagnola a 160 km. a nord est di Madrid, un gruppo chiamato StopStress organizza sessioni di danno-terapia usando la discarica locale per scopi terapeutici. Con la modica somma di 40 euro vengono forniti martelli, elmetti, tute da lavoro, occhiali di protezione e musica heavy metal. Tutto il necessario per entrare nella discarica e sfogarsi a spaccare computer, televisori, telefoni cellulari, automobili e tutto quanto si trovi già lì o si voglia portare da casa propria, comprese fotografie di capuffici o di suocere da distruggere! I collerici clienti che scaricano così la loro aggressività sfogando le frustrazioni quotidiane, possono trascorrere fino a due ore per sentirsi finalmente appagati. Ma, dicono gli organizzatori, nessuno è mai riuscito a scatenarsi per più di mezz'ora... (CityMilano, 23/11/2004)

Nei bar e nei locali in cui è permesso fumare, le sostanze cancerogene prodotte dai fumatori si concentrano e superano fino a 50 volte le concentrazioni di smog registrate all'ora di punta in una strada dal traffico congestionato. Neppure gli impianti di aereazione bastano a eliminare gli agenti tossici più pericolosi che vengono emessi dalle sigarette. Lo dimostrerebbe una ricerca svolta da James Repace e pubblicata lo scorso settembre negli Stati Uniti dal mensile Journal of occupational and environmental medicine. Repace, il ricercatore che ha dimostrato per primo come il fumo passivo provocasse negli U.S.A. migliaia di morti all'anno per tumori ai polmoni, ha effettuato uno studio nel Delaware in otto locali aperti anche di sera, a novembre del 2002. Nel gennaio 2003, dopo l'entrata in vigore di una legge che impone il divieto di fumare nei locali pubblici in quello Stato, Repace ha ripetuto gli stessi test e ha dimostrato come il divieto avesse ridotto le sostanze tossiche nell'aria fino al 90%, specialmente il particolato di idrocarburi policiclici aromatici (Ppah), polveri sottili che penetrano nei polmoni tra le più pericolose fra gli inquinanti che si annidano nell'aria.

Due studi indipendenti (Psychology and Aging, settembre 2004) hanno evidenziato che gli ottimisti corrono minori rischi di infermità e fragilità fisica presenti nella terza età, come ha dimostrato la University Texas Medical Branch che ha compiuto la sua ricerca su un campione di circa 1600 adulti osservati per 7 anni. Mentre la North Carolina University, che ha monitorato le capacità mnemoniche di 200 volontari divisi in due gruppi, ha scoperto che la memoria dipende strettamente dagli stereotipi sull'invecchiamento che ognuno possiede. Se sono positivi, ricordare risulta più facile. Per vivere meglio e più a lungo è quindi senza dubbio utile stare allegri e non affollare la mente di pensieri negativi.

A Milano i poveri col mal di denti potranno farsi curare senza spendere un soldo. Una dozzina di dentisti professionisti ha acconsentito di lavorare gratis per i più poveri, aderendo a una iniziativa voluta dalla "Fondazione San Francesco" e da "Medici nel mondo". Lo studio odontoiatrico con soli volontari si trova in via Bertoni 9 ed è aperto tutti i giorni, escluso i festivi, dalle 9 alle 12,30 (Agenzia ANSA, 21/09/2004).

L'agenzia Reuters ha divulgato una notizia giunta da Pechino: una coppia ha avuto due gemelli nel 2003 dopo aver già avuto un figlio nel 1997, violando in tal modo il piano familiare cinese e il Tribunale di Shenzen, città industriale nel sud della Cina, non  ha avuto pietà e ha inflitto ai genitori una multa di circa 78.000 euro. Qui il reddito medio annuo non arriva a 1.000 euro e la loro casa è stata posta sotto sequestro in attesa di giudizio, secondo il quotidiano Bejing Morning Post. Altre otto coppie della zona sono in attesa di processo. Chi infrange le norme sul piano familiare, oltre a multe astronomiche e casa sigillata, può perfino subìre che taglino la luce anche ai suoi parenti! La legge che impone un unico figlio per coppia vige da anni in un Paese che ha superato il miliardo e cinquecento milioni di abitanti.

È fatta! il Consiglio dei Ministri del gelido Vladimir Putin, dopo anni di delibere, ha sottoscritto il Protocollo di Kyoto che a tempo di record è arrivato al Parlamento russo dove è stato approvato. È il documento che, se rispettato dalla maggior parte dei governi mondiali, potrebbe concedere la salvezza ambientale del pianeta Terra. Proposto in Giappone anni fa e giudicato dagli ecologisti troppo morbido contro gli inquinatori, non fu firmato dai massimi  governi che producono le peggiori scorie perché giudicato invece troppo severo o impraticabile. Il Protocollo di Kyoto, però, per entrare in vigore a livello mondiale, pretende la ratifica di Paesi che emettano oltre il 55% dell'anidride carbonica globale e pertanto è rimasto per anni nel cassetto, benché 120 Paesi avessero già firmato. Ma il maggior produttore di inquinamento del mondo, gli Stati Uniti d'America, non ha mai voluto aderire, respingendo nel 2001 ogni accordo con gli altri governi. Con il 17,4% di emissioni prodotte dalla Russia, però, il totale dei firmatari ha raggiunto il 66% e il Protocollo dovrà essere applicato senza ulteriori ritardi. Meglio tardi che mai: l'applicazione del trattato richiede che i Paesi industrializzati riducano le emissione di inquinanti entro il 2012.

Secondo l'Institute of Medicine, un gruppo statunitense indipendente che riferisce al governo U.S.A. ricerche collegate al tema della sanità, pare che ben nove milioni di bambini americani con più di sei anni siano obesi. “È necessario l'impegno del governo” afferma il gruppo, “poiché ci sono tanti bambini di sette anni con problemi alle arterie” (Reuters, 30/09/04). Ma oltre alle arterie compromesse e a futuri problemi cardiovascolari, i bambini obesi rischiano l'arteriosclerosi e il diabete, con colesterolo in eccesso e pressione alta. Lo ha scritto su Diabetes Care di ottobre il prof. Arcangelo Iannuzzi, primario di medicina interna all'Ospedale di Cava dei Tirreni (SA), grazie a uno studio eseguito assieme al collega Maurizio Trevisan, che lavora all'Università di Buffalo di New York, basato sull'osservazione delle arterie carotidi.

Una buona notizia: si calcola che attualmente ogni neonato europeo abbia 50 possibilità su 100 di raggiungere il secolo di vita. Si ritiene che nel 2050, negli Stati Uniti, ci saranno 835.000 centenari. Raggiungere la quarta età con così alte probabilità impone di chiedersi: in quali condizioni? Come fare a mantenere una qualità di vita dignitosa, evitando di trasformare la società in una massa di invalidi non autosufficienti? I convegni che trattano di biontologia e invecchiamento sono sulla cresta dell'onda: nessuno vuole morire e nessuno vuole invecchiare! Crescono le ricette per superare gli 'anta' e restare giovani: il legame tra salute, longevità e alimentazione è scientificamente provato: vanno di moda i grassi acidi insaturi, meglio se di pesci che vivono in acque fredde, come pure l'uso di integratori multivitaminici e multiminerali. Soprattutto, l'atteggiamento mentale positivo, da raggiungere con la meditazione e infine la più accurata nutriterapia, ovvero la cura coi cibi giusti, da personalizzare caso per caso perché non siamo tutti uguali.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha divulgato un rapporto sulle lesioni accidentali e volontarie: il risultato è che si muore più a causa dell'automobile che non in guerra! Nel 2000 varie lesioni fisiche hanno provocato circa 5 milioni di morti. Le cause: al primo posto gli incidenti stradali (1 milione e 260 mila). Subito dopo ci sono i decessi per lesioni provocate dai suicidi (815 mila) e al terzo posto da atti violenti. I morti per guerra stavano al 6° posto (310 mila), in coda dopo gli avvelenamenti e le cadute accidentali. Anche se con l'Iraq questi numeri sono oggi diversi, non bastano a cambiare questa statistica, che vede in Asia e in Africa il maggior numero di vittime stradali. Va riferito che il 90% di decessi mortali ha luogo nei Paesi più poveri del mondo.

Il 65% degli italiani sopra i 50 anni non ha dubbi: la salute è la prima preoccupazione, ma l'accesso alle cure troppo spesso non è garantito e un terzo denuncia l'inadeguatezza del SSN e la conseguente necessità di ricorrere a prestazioni private pagando di tasca propria. E' il risultato di una ricerca sviluppata dal CENSIS in collaborazione col quotidiano La Repubblica, che voleva porre l'accento sull'aggravarsi del problema dell'assistenza agli anziani in una sociatà che invecchia sempre più rapidamente. Solo in Italia, già oggi 14 milioni di persone hanno oltre 60 anni, 10 milioni ne hanno più di 65 e, soprattutto negli ultimi anni, gli ultraottantenni sono aumentati di ben 500.000 unità. (A.R.I.S. Notizie, 7/04/04).

Tutti i locali pubblici dovranno adeguarsi alla normativa sul fumo pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 29/12/2003. Riguarda l'obbligo, per i gestori degli oltre 130.000 bar e 70.000 ristoranti di tutta Italia a mettere a disposizione del pubblico spazi dove sia vietato fumare e attrezzare con impianti di depurazione dell'aria gli spazi in ambienti chiusi per i fumatori e per chi deve lavorarvi. I gestori hanno tempo fino alla fine del 2004 per adeguamenti tecnici e strutturali dei locali. Dopo il 15 gennaio 2005, scatteranno sanzioni particolarmente dure per gli eventuali trasgressori (A.R.I.S. Notizie, 3/2/04).

Un rapporto sulla qualità dell'ambiente di Como, la piccola cittadina bagnata dall'omonimo lago, rivela una condizione piuttosto preoccupante, tanto che si considerano necessari trenta anni per riportare l'ecosistema in condizioni di equilibrio naturale. "Inutile illudersi che Como possa guarire dall'inquinamento in 10 anni: iniziando da oggi, ce ne vorrebbero da 25 a 35", affermano i relatori, secondo una notizia pubblicata da Metro (9/02/2004).

Time Magazine (12/01/ 2004) ha riportato la notizia del ritrovamento di un serpente, catturato vivo, lungo oltre 14 metri e del peso di quasi mezza tonnellata (kg.447, per l'esattezza). E' accaduto a Curugsewu, sull'isola di Java, in Indonesia. Il pitone, un maschio di colore scuro reticolato, capace di mangiare cinque cani in una settimana, sarebbe di quasi 5 metri più lungo del pitone mai visto prima quando, nel 1912 a Sulawest, sempre in Indonesia, era stato ucciso un pitone di circa 10 metri di lunghezza.

Una clamorosa notizia passata quasi inosservata è stata diffusa dall'agenzia di stampa Reuters e pubblicata su City di Milano (maggio 2003).
Una teoria che numerosi scienziati sostenevano da parecchio tempo trova conferma in una ricerca universitaria divulgata a Washington: "L'idea di razza non ha basi genetiche. Non c'è modo di risalire alle origini di una persona analizzandone i geni. Perciò, le razze umane non esistono: sono una costruzione sociale".
Lo ha confermato Sergio Pena della Universidade Federal de Minas Gerais, in Brasile che, assieme all'Università di Oporto, in Portogallo, ha condotto la ricerca sulla popolazione brasiliana, ovvero una delle più multietniche grazie agli ascendenti europei, indiani, africani e amerindi.
Lo studio rivela che le dieci differenze genetiche tra uomini del nord del Portogallo e dell'Isola Sao Tome nell'ovest dell'Africa non sono in alcun modo collegate a caratteristiche come il colore della pelle o dei capelli, mentre un gruppo di 200 persone autoclassificatesi come "di pelle bianca" ha in media il 33% di geni amerindi e il 28% di geni africani. Tra quelli di "pelle nera", il 48% della percentuale genetica non è di discendenza africana.

Secondo il Rapporto sulla Cronicità presentato dal Coordinamento Nazionale delle Associazioni di malati-cronici, nel periodo 1993-2000 le persone colpite in Italia da malattia cronica sono aumentate del 28%. Tra le varie patologie presenti, la più diffusa è l'artrite reumatoide. Ne soffrono in Italia circa 350.000 persone, in prevalenza donne fra i 25 e i 40 anni. Altro dato significativo:dopo due anni dalla comparsa della malattia, nel 30% dei casi si ha una riduzione della capacità lavorativa, che aumenta fino al 70% dopo dieci anni dall'insorgenza. Altre malattie di rilievo: le allergie (in Italia ne soffre il 20% della popolazione, in Europa 80 milioni di persone). L'asma, che vede oltre la metà dei pazienti con più di 20 crisi l'anno, con tosse, dispnea, sonno disturbato e respiro sibilante. La broncopneumatia cronica ostruttiva (bpco) è un disturbo che colpisce in Italia il 5-8% della popolazione (circa 4 milioni) e causa 20.000-25.000 morti all'anno. Due milioni di italiani soffrono di osteoporosi, mentre si contano circa 450.000 casi di alzheimer con un costo di gestione, per singolo paziente, di 50.000 euro all'anno (A.R.I.S. Notizie, 3/2/04).

Una notizia buona e una cattiva ci arrivano dalla rubrica Unione Europea curata da Giulia Laulella su Altro Consumo (un periodico di COOP Lombardia, 10/12/2003). Eccole, prima l'una e poi l'altra:
Firmando un documento che chiede alle istituzioni comunitarie di poter mettere al bando dai propri territori gli organismi geneticamente modificati, dieci Regioni europee si sono dichiarate "ogm-free" e annunciano battaglia a Bruxelles per farsi riconoscere tali. In Italia aderiscono Toscana e Marche ma presto anche altre Regioni si aggiungeranno alla lista. Il Piemonte, ad esempio, ha già condotto una battaglia simile e in luglio ha distrutto campi di mais transgenico presenti sul proprio suolo. La sfida è stata lanciata, ora si aspetta una risposta da Bruxelles. Al momento non esiste una normativa comunitaria che consenta di dichiarare una Regione "ogm-free".
L'Italia è tra gli Stati europei dove si muore di più per tumore. Se per tutta Europa la media è di 254,3 vittime ogni 100.000 abitanti, l'Italia si trova in testa con Francia, Olanda, Spagna e Danimarca. La nostra media è infatti di 260,3 morti ogni centomila italiani e il tumore più frequente è quello al fegato (18,4 casi ogni 100.000) seguito da quello ai polmoni. Tra i Paesi meno colpiti, invece, troviamo la Finlandia (con una media di 196 casi ogni centomila) e la Grecia.

"La Sicilia vende gli ospedali per ripianare i debiti" è il titolo di un articolo apparso nel numero del 9 dicembre 2003 di A.R.I.S. NOTIZIE, il notiziario settimanale dell'Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari. Spiegazione:
"La Regione Sicilia ha deciso di vendere gli ospedali per coprire il buco del sistema sanitario. I debiti riguardano i rapporti con farmacie, cliniche convenzionate e fornitori e hanno oltrepassato quota 2 miliardi di euro. Il progetto è contenuto in un articolo del disegno di legge sulle variazioni di bilancio votato dall'Assemblea regionale siciliana, contro cui si sono schierati i DS e la Cgil-medici, che vedono in questa operazione un ulteriore passo verso lo smantellamento del sistema sanitario pubblico.
L'operazione, denominata 'sale and lease back', dà la possibilità alle Aziende sanitarie e ospedaliere di vendere alle banche i propri immobili, compresi gli ospedali, tramite un'asta internazionale. L'istituto che si aggiudicherà il bene non potrà cambiarne la destinazione d'uso e dovrà lasciarne la gestione, in affitto o in leasing, alle Asl che a loro volta si impegneranno a rimborsare in dieci anni alla banca il valore dell'immobile, compresi gli interessi e a riscattarlo col pagamento dell'ultima rata.
Con questa operazione, la Regione Sicilia otterrà subito liquidità e potrà ripianare i debiti delle aziende sanitarie".

Il 23 febbraio 2004 l'agenzia di stampa Ansa ha divulgato la notizia che i medici del pronto soccorso di Chicago, nell'Illinois, stanno testando un sostituto sperimentale di sangue a pazienti gravementi feriti ma senza il loro consenso. Seguono un programma che si svolge in 20 ospedali statunitensi, iniziato lo scorso gennaio e usano un composto messo a punto dai laboratori Northfield di Evanston, nell'Illinois. Questo sangue artificiale, secondo i ricercatori, è sicuro e potrebbe salvare solo negli Stati Uniti circa centomila persone l'anno che muoiono per emorragie. Per la quindicesima volta, il Food and Drug Administration, la fortissima corporazione che legifera sulla salute degli americani, ha approvato sperimentazioni senza il consenso dei pazienti, i quali vengono sottoposti all'uso di prodotti come cavie, cioé senza certezze definitive sull'innocuità dei prodotti stessi.

L'importante settimanale americano "Time", che vende circa 16 milioni di copie in tutto il mondo, ha pubblicato un interessante servizio che, partendo dall'argomento della passata epidemia di Sars, spiega quanto sia difficile la lotta contro i virus e perché siano così difficili da combattere.
"Benché i dottori abbiano un enorme arsenale di droghe e antibiotici capaci di spazzar via la maggior parte delle infezioni batteriche, un'invasione virale è faccenda assai più complessa. 'E' sempre stato più facile produrre agenti che uccidano batteri rispetto a quelli che uccidono i virus', dice il Professor Brian Tomlinson, un farmacologo clinico dell'Università Cinese di Hong Kong (CUHK).
La ragione risiede nell'origine stessa degli agenti patogeni. I batteri sono organismi viventi che danneggiano i tessuti del corpo, moltiplicandosi senza controllo: li si può distruggere tagliando via i loro sistemi vitali. Gli antibiotici, ad esempio, sconfiggono le infezioni batteriche attaccando gli enzimi interni ai batteri stessi, così da permetterne l'eliminazione da parte del sistema immunitario di un organismo.
I virus invece sono parassiti incapaci di riprodursi per conto proprio. Rimangono inattivi, per lo meno finché non penetrano dentro a una cellula per impossessarsi delle sue capacità allo scopo di riprodursi per proprio conto e così facendo distruggono la cellula-ospite.
All'interno di un corpo sono vulnerabili a certe droghe solo dopo aver invaso una cellula, tanto che qualsiasi cura potrebbe danneggiare pure la cellula-ospite. E non è tutto: dopo che gli scienziati scoprono nuovi, efficaci vaccini o agenti antivirali, i virus all'improvviso mutano... trasformandosi potenzialmente in organismi ancora più mortali e difficili da sradicare.
Il peggior nemico dei virus è il sistema immunitario umano..." (-by Brian Walsh/Hong Kong, TIME Magazine, April 28, 2003)

Non è un argomento allegro ma molti sarebbero lieti di risolvere uno dei problemi collegato ai cimiteri: un'azienda svedese ha prodotto un sistema alternativo alla cremazione, metodo spesso considerato più 'ecologico' perchè i corpi bruciati non rischiano di trasmettere malattie o virus e non occupano tanto spazio quanto le classiche tombe. La Promessa Organic Ab di Goteborg congelerebbe le salme portandole alla temperatura di -18 gradi centigradi, per immargerle subito dopo nell'azoto liquido. Questo trattamento può rendere i corpi simili al vetro, così fragili da poter essere polverizzati con onde sonore. Come nella liofilizzazione, tutta l'acqua scompare e, conviene ricordare, noi siamo formati da quasi il 60-70% di liquidi. Ciò che resta può essere cremato o sepolto in una minuscola urna, a soli 30 cm. sottoterra. Così, entro un anno ossigeno e batteri trasformerebbero la polvere in sano nutrimento per le piante, entrando nel loro ciclo biologico. Attualmente, le ceneri del 70% degli svedesi devono essere seppellite a due metri di profondità e richiedono molti anni prima di raggiungere la decomposizione (City, 9/02/2004).

Torna indietro



I diplomi di dr. A.D.Cohen


Rapporti ecologisti e news... brevi ma tante


Leggete qui! Approfondimenti


Archivio


Cos'è la Cabbalah


Armonie vitali


E-mail


La Terra, l'hai in prestito dai tuoi figli, non l'hai ereditata dai tuoi padri...




Immagine angolo
Logo